Le borgate marinare

 

Da un lato l’espansione urbanisitica di Palermo ha progressivamente “voltato le spalle” della città al mare; le borgate hanno perso la fisionomia “marittima” che le caratterizzava; la fascia costiera è raramente interessata da flussi turistici; gli accessi al mare sono pochi e degradati. Eppure le borgate marinare nord-occidentali (Acquasanta, Arenella, Vergine Maria, Mondello, Sferracavallo) conservano nelle voci di vecchi e nuovi abitanti e nei ricordi di tanti palermitani un’identità e un fascino ancora potenti nonostante il degrado.

 

MONDELLO

 

 

Mondello, luogo di villeggiatura da sempre dei palermitani tutti, senza distinzione di reddito. Un piccolo villaggio sorse intorno alla Tonnara alla fine del 1400, oggi ne rimane solo la torre, recentemente restaurata. Mondello rimane oggi un luogo importante di turismo balneare per la sua splendida spiaggia ma è troppo poco valorizzato il ricchissimo patrimonio storico (dai resti preistorici ritrovati nelle grotte al famoso liberty) che la località nasconde sotto un proliferare di attività commerciali non sempre adatte al rispetto delle caratteristiche ambientali e alla capacità di carico delle stesse anche se la bellezza e i colori del mare valgono un bagno sempre e comunque.

 

VERGINE MARIA

 

Continuando oltre la costa detta dell’Addaura verso la città, si trova, la borgata di Vergine Maria dominata dalla meravigliosa Tonnara. Contava in origine pochissime case di pescatori sorte attorno alla Tonnara edificata nel XIV secolo. L’impianto del vicino grande cimitero dei Rotoli nel 1837 incrementò l’edilizia del primo nucleo costituendo l’odierna borgata la cui economia si fondava sullo sfruttamento e sulla trasformazione del pescato; all’inizio del XX secolo con il cambiamento delle rotte dei tonni e la conseguente diminuzione delle mattanze la zona subì un forte recesso economico.

 

ARENELLA

 

La borgata dell’Arenella sorge intorno una tonnara risalente alla fine del 1200 e ancora oggi esistente, proprietà degli eredi dei Florio. La storia della borgata e il suo presente si possono sintetizzare attraverso gli sviluppi paralleli ma sostanzialmente diversi delle infrastrutture e delle abitazioni, le prime legate alla storia dei Florio (la tonnara, Villa Igiea, la “Chimica Arenella) mentre le seconde rispecchiano le vicende di vecchi e nuovi abitanti. Anche qui c’è una spiaggia abbandonata, anche qui c’è un porticciolo, la sede storica della Lega Navale, barche di pescatori e il mare che devi andarti a cercare in mezzo alle case cresciute senza pianificazione. Interessante è anche la presenza del vecchio Ospizio Marino oggi ospedale Enrico Albanese dal nome del suo fondatore nel 1865, ricco di strutture liberty e storie legate all’uso terapeutico dell’acqua e aria di mare.

 

ACQUASANTA

 

Acquasanta è una delle più belle e trascurate zone costiere della città ricchissima di beni storici e artistici e con una forte identità marinara mantenuta negli anni: il complesso dei Bagni Pandolfo legati alla sorgente termale che dà il nome alla borgata, ancora oggi esistente e non utilizzata, le ville liberty, la prima “nave scuola” dell’Istituto Tecnico Navale, il cimitero acattolico, la Manifatura Tabacchi, l’immensa Villa Belmonte. E ancora i Cantieri Navali e l’Arsenale Borbonico, unico in Sicilia

 

SFERRACAVALLO

 

Separato dal promontorio di Capo Gallo, meravigliosa riserva naturale e area marina protetta, nel golfo accanto quello di Mondello, si trova il quartiere di Sferracavallo che per storia e tradizione è il più distante dalla città. Villaggio di pescatori fortemente urbanizzato e penalizzato da scelte urbanistiche non sempre felici come il passaggio della strada statale che allontana le case dal mare ma ricco di storie e con un’identità molto forte legata soprattutto alla pesca e alla gastronomia che potrebbe ancora oggi essere una chiave di valorizzazione che integra e rende più attraente il turismo balneare.