Il porto

 

Palermo “tuttaporto” è porto da sempre, dai fenici fino ad oggi.

L’attuale collocazione del porto risale alla fine del 500. Per la costruzione del nuovo porto, dotato di un nuovo arsenale e capace di accogliere le grandi navi mercantili e le armate navali, fu scelta l’ampia baia a nord della città fino alle falde di Monte Pellegrino, che ne costituiva la naturale protezione, e nel 1567 fu acquistata l’area della tonnara di S. Giorgio. Fu opera di ingegneria arditissima che comportò l’arrivo a Palemro di tecnici toscani, piemontesi e genovesi (…) la posizione del nuovo grande porto determinò la direzione del futuro sviluppo della città. L’arsenale fu costruito tra il 1621 e il 1630 su progetto di Mariano Smiriglio.

Nei secoli XVII e XVIII il grande porto di Palermo fu al centro dell’interesse dei mercanti europei, primi fra tutti olandesi e inglesi. Nei primi anni del 1800 si importano vino, olio, carbone, legno, ferro, tele, cuoio, tabacco e si esporta grano, farina, arance, formaggi, tonno, sale, zucchero.
Nel 1839 si assiste a un vero e proprio boom: arrivano nel porto di Palermo ben 677 bastimenti con una esportazione totale di 2.356.168 tonnellate di merce.
Nel frattempo la navigazione a vela cedeva il passo a quella a vapore e nuovamente il porto ebbe bisogno di adeguamenti strutturali che questa volta tardano ad arrivare. Bisognerà aspettare l’Unità d’Italia per ricominciare gli studi di adattamento del porto che porteranno al prolungamento del molo nord e al completamento del molo sud per la protezione della cala.
Sul finire del XIX secolo le vicende del porto si legano al sorgere di una nuova classe di imprenditori ed armatori interessati al potenziamento e ammodernamento. E’ l’epoca dei Florio, della “Rubettino” e poi della Società di Navigazione Generale Italiana.

Nel 1922 il Consorzio Portuale avviò i primi lavori di smantellamento del Castello a mare e di riqualificazione del porto completati negli anni ’30 dalla SAILEM; in corrispondenza dell’area lasciata libera dalle demolizioni fu costruito il pontile trapezoidale. In quest’area sorsero caseggiati, magazzini e il complesso di abitazioni economiche costruite intorno al 1925 dall’Istituo Autonomo Case Popolari su progetto di Ernesto Basile, destinate ai lavoratori della vicina Officina Elettrica costruita alla fine del XIX secolo, la palazzina degli uffici dell’ENEL ed altre elganti palazzine.

Nell’area portuale fu costruita la diga foranea, prolungata poi negli anni 80. Nel 1938 fu realizzato il nuovo bacino di carenaggio, la stazione marittima nel 1940. In mezzo c’è la guerra e i lavori vengono quindi conclusi negli anni 50 anche per riparare ai massicci bombardamenti del 1943.

Testi tratti da:
Adriana Chirco e Dario Lo Dico, In tempo di bagni, Palermo, Kalos, 2007
http://www.edizionikalos.com/catalogo/#!/~/product/id=7709762

Renato Coroneo, Storia del porto di Palermo, Palermo, Marcello Clausi Editore, 2011